Il codice identificativo di gara (CIG) è un codice alfanumerico che classifica e identifica, in modo univoco, le gare d’appalto o di concessione pubbliche, i singoli lotti e tutti i contratti sottoscritti dalla Pubblica amministrazione.
L’acquisizione del CIG è oggi obbligatoria per tutti i contratti pubblici: per quelli sottoposti alla disciplina del Codice, per i diversi tipi di contratti esclusi dal Codice e per tutte quelle fattispecie sottoposte agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari, individuate dall’art.3. legge n.136/2010.
In questo articolo sono riportate tutte le informazioni utili per capire che cos’è il CIG, quali tipologie e differenti funzioni svolge, come richiederlo e gestirlo tramite le Piattaforme certificate di e-procurement.
Il CIG è un codice composto da una sequenza di dieci caratteri alfanumerici che svolge contemporaneamente tre distinte funzioni:
L’identificazione delle singole procedure di appalto e di concessione, il tracciamento e il relativo monitoraggio di tutti gli scambi finanziari collegati a queste procedure rende il codice CIG un importante strumento di verifica utilizzato dall’ANAC per accertare il corretto svolgimento delle procedure di affidamento, gestione ed esecuzione dei contratti pubblici e la concreta attuazione delle direttive in materia di trasparenza, lotta e prevenzione della corruzione introdotte dal nuovo Codice degli appalti e dal Piano Nazionale Anticorruzione recentemente ratificato dall’Autorità, con la delibera n. 605/2023.
Esistono quattro diverse tipologie di CIG che vengono utilizzate in diversi tipi di gara, previsti dalla normativa. La funzione primaria dei diversi Codici resta quella di individuare i contratti pubblici, le procedure di gara ed effettuare il tracciamento dei flussi finanziari. Nello specifico si distinguono in:
A partire dal 1° gennaio 2024 la richiesta e la gestione del CIG deve essere effettuata direttamente sulle Piattaforme di e-procurement certificate che gestiscono il ciclo di vita dei contratti pubblici, attraverso lo scambio di dati e informazioni con la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici. L’elenco delle Piattaforme Certificate è consultabile sul sito dell’ANAC, nella sezione Registro Piattaforme Certificate.
Come anticipato, l’acquisizione del CIG è obbligatoria non solo per tutti i contratti pubblici che sono sottoposti alla disciplina del Codice, ma anche per diversi tipi di contratti esclusi dal Codice e per tutte quelle fattispecie sottoposte agli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari.
Con l’inizio del nuovo Acquisti in Rete PA, la piattaforma online dedicata al mercato elettronico della Pubblica Amministrazione, è integrata e interoperabile con il portale Contratti Pubblici (PCP) di ANAC. Dal 1° gennaio la richiesta e la gestione del CIG tramite integrazione con la Piattaforma ANAC avviene per:
I CIG acquisiti entro il 31 dicembre 2023 tramite SIMOG ma non riferiti a procedure pubblicate entro la stessa data sono stati definitivamente eliminati dal sistema. (Delibera n. 582 del 13 dicembre 2023)
La richiesta e la gestione del CIG per gli Ordini o Appalti su Convenzioni e Accordi quadro attivati sul precedente Sistema di e-Procurement dovrà invece essere effettuata tramite il Sistema Informativo Monitoraggio Gare SIMOG (o relativa interfaccia web).
Ulteriori indicazioni sulle modalità di acquisizione dei CIG per le varie casistiche indicate nell’articolo e per altri casi particolari sono contenute nel Comunicato adottato d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con delibera n. 582 del 13 dicembre 2023. Il Comunicato può essere consultato e scaricato cliccando su questo link.
Fonte: articolo di Martina Pietrograzia